domenica 10 ottobre 2010

No.

Desideriamo solo ciò che conosciamo: come si può infatti desiderare qualcosa senza poter immaginare il nostro futuro una volta ottenuta? Per farlo, dobbiamo conoscere l'oggetto del nostro desiderio fino in fondo. Dobbiamo aver percorso i labirinti insidiosi della sua anima. Dobbiamo inoltre essere pienamenti consapevoli delle nostre capacità di ottenerlo. Il desiderio infatti non si basa su una fantasia evanescente poichè altrimenti si tratterebbe di sogno ad occhi aperti, una colorata immagine distorta per niente sovrapponibile alla realtà. Il desiderio si basa su una deduzione lucida e logicamente corretta, su un'istinto carnale che si traduce in una tensione precisa verso un elemento partecipe della nostra vita ma in qualche modo esterno ai nostri ideali di possessione.
Balbetta e trema. Balbetta e trema. E' troppo timida per agire.
(Vai! Ora!) Lei vuole e soffre.
Non ho più la capacità di possedere il desiderio: esso si è tramutato in un capriccio della mia anima, che muta perennemente direzione, si volta, ritorna sui propri passi.
Rosso vermiglio che si diffonde ovunque, cola lentamente giù dal tavolo, riempie il pavimento della cucina, ingoia l'intera casa... - Ho ucciso il mio desiderio.

Nessun commento:

Posta un commento