giovedì 14 ottobre 2010

Cold water

Da dove è incominciato?
Esiste un'inizio o una fine? Ciò che giace in mezzo è avvolto nella nebbia.
Appare ogni tanto d'improvviso, flashback, il respiro si blocca, il rumore della città si affievolisce, le nuvole si incupiscono, il vento cessa di scompigliarmi i capelli. Ed ecco che le foglie rimangono sospese nell'aria, interrompendo la loro caduta: ora sono curiose spettatrici di un varco che squarcia il tempo e lo spazio. rewind, fa freddo. Il bianco della neve ora acceca ogni colore. I miei denti incominciano a tremare, il respiro si fa ansimante. Osservo la mia immagine nella vetrina di un negozio: quella riflessa non sono io. Piccoli dettagli svelano la meraviglia dell'avvenimento. I miei capelli sono un pò più corti, un pò più lisci, un pò più scuri. Il mio maglione verde non c'è più: al suo posto una lunga giacca grigia e una pesante sciarpa di lana ad avvolgermi il collo. Ho paura. Alzo la testa. Sei di fronte a me, i miei occhi atterriti si spalancano al tuo viso.
Sei tu ma non sei tu. Chi sei? Una proiezione del passato? E allora io chi sono? Non so più niente. Vorrei urlare, non ci riesco, non posso: le tue labbra si posano sulle mie.
Salato, silenzioso, delicato, acqua fredda che scivola sulla mia pelle, e io mi immergo in quel limbo di pace. Tutto ciò che ora è la tua mano che stringe la mia.
Piango: le lacrime si mescolano all'acqua, si dissolvono. Scompaiono. Vorrei dirti tante cose, ma non ci riesco. Forse è meglio così. Forse ormai mi sono persa.
- Lo so che sto sognando, cazzo, ma non mi importa.
E' così fondamentale vivere nel presente?

domenica 10 ottobre 2010

No.

Desideriamo solo ciò che conosciamo: come si può infatti desiderare qualcosa senza poter immaginare il nostro futuro una volta ottenuta? Per farlo, dobbiamo conoscere l'oggetto del nostro desiderio fino in fondo. Dobbiamo aver percorso i labirinti insidiosi della sua anima. Dobbiamo inoltre essere pienamenti consapevoli delle nostre capacità di ottenerlo. Il desiderio infatti non si basa su una fantasia evanescente poichè altrimenti si tratterebbe di sogno ad occhi aperti, una colorata immagine distorta per niente sovrapponibile alla realtà. Il desiderio si basa su una deduzione lucida e logicamente corretta, su un'istinto carnale che si traduce in una tensione precisa verso un elemento partecipe della nostra vita ma in qualche modo esterno ai nostri ideali di possessione.
Balbetta e trema. Balbetta e trema. E' troppo timida per agire.
(Vai! Ora!) Lei vuole e soffre.
Non ho più la capacità di possedere il desiderio: esso si è tramutato in un capriccio della mia anima, che muta perennemente direzione, si volta, ritorna sui propri passi.
Rosso vermiglio che si diffonde ovunque, cola lentamente giù dal tavolo, riempie il pavimento della cucina, ingoia l'intera casa... - Ho ucciso il mio desiderio.

domenica 3 ottobre 2010

Guerra persa in anteprima

In ogni rapporto si nasconde un legame indissolubile che, per quanto possa venire allentato, allontanato o dimenticato, inevitabilmente si insidia in un lato della nostra fragile anima e ne logora la sottile superficie, creando una cavità impercettibile. Nell'attimo in cui il nostro sguardo viene a contatto con un altro sguardo il filo conduttore si tende, rendendoci vulnerabili, poichè il legame presente è in grado di penetrare all'interno dell'abisso contenuto nelle nostre anime. In esso scorrono i pensieri, confusi e disorientati, intricati e profondi: il buio è quasi totale e spesso dobbiamo impegnarci per mantenere un'oscurità che possa, almeno parzialmente, avvolgere il significato intrinseco dei nostri segreti nel silenzio. Ma basta un attimo di distrazione ed ecco che i pensieri scivolano sotto il sottile raggio di luce proveniente dal foro e, attratti da un magnetismo incalcolabile, passano attraverso il filo conduttore per gettarsi nella voragine dell'anima altrui. A questo punto, tutto è perduto. Ci si ritrova nudi, inermi, deboli di fronte a una mente capace di inglobare ogni nostro sentimento, di divorare e inghiottire il nostro respiro. Non c'è via di scampo, siamo costretti a cedere.